sabato 22 settembre 2012

Primo post + La recensione: The Bourne Legacy



Benvenuti a bordo visitatori per il primo intervento di The ImageInAction.
Questo blog è nato un po’ all’improvviso, mentre pensavo che in ormai tutti possono scrivere le peggio cavolate sull’Internet e che anche io potevo esternare per iscritto qualche mio pensiero o parere… si sa mai che qualcuno possa pure trovarlo interessante. E anche per una certa personale curiosità nel vedere cosa potrei tirarne fuori.
Pertanto ancora non so che direzione prenderà la cosa. Si parlerà di cinema, musica e futilità varie. Stay tuned.
Ma bando alle ciance e, per evitare un bel primo post di sole presentazioni che tanto non ci piacciono, inauguriamo il tutto con la prima puntata di quello che potremmo definire "il momento della recensione", mentre in sottofondo va in loop "Time To Burn" dei Giant. Attenzione: per quanto segue qualsivoglia autorialità la lasciamo fuori dalla porta insieme ad eventuali spoiler, a tenergli compagnia.



Si parte dall’ultimo film visto al cinema dal sottoscritto, uscito nelle sale nostrane ormai da un paio di settimane, ovvero The Bourne Legacy di Tony Gilroy.

Quarto capitolo della saga action/spionistica che tra il 2002 e il 2007 ha visto Matt Damon vestire i panni di Jason Bourne. Partiamo subito dicendo che in questo quarto Bourne non c’è Bourne né tantomeno Matt Damon.
E che ci azzecca quindi? Beh ci azzecca che la storia del film si svolge in buona parte parallelamente agli eventi dell’ultimo The Bourne Ultimatum, con vari rimandi e riferimenti e pure qualche sequenza, ma vede protagonista un altro “super”-agente impersonato da Jeremy Renner, che i più avranno conosciuto (apprezzato? amato? ingiustamente spernacchiato? boh) come Occhio di Falco nel recente The Avengers e che da quando è stato protagonista di The Hurt Locker ad Hollywood lo mettono un po’ dappertutto.

"Ciao sono Jeremy Renner. Vi ricorderete di me per film quali..."

Non sto qua a spiegarvi la trama per non spoilerarvi qualcosa, ma in breve possiamo dire che il buon Renner, dopo essersi presentato nuotando tranquillamente a petto nudo nelle acque gelide dell'Alaska ed essersi calato un paio di pasticche, come il suo predecessore sarà braccato da gente (capeggiata da Edward Norton ahimè alquanto anonimo) che vuole ammazzarlo e dovrà sfruttare tutto il suo addestramento per salvare la pellaccia. E perché no anche cercare di farci qualcosa con Rachel Weisz mentre se la trascina dietro perchè ognuno dei due ha bisogno dell'aiuto dell'altro…
Chiamalo scemo
Sì insomma siamo dalle parti del primo Identity come struttura.
La prima parte è abbastanza lenta e ci presenta un po’ misteriosamente il protagonista, gli altri personaggi e la situazione che si viene a creare a causa degli eventi del 3° capitolo. Azione a piccole porzioni e tanti, parecchi dialoghi. Ecco, il film è un nuovo inizio, ma se non avete visto i precedenti e in particolar modo Ultimatum della prima metà del film ci capirete davvero poco. Quindi consiglio: recuperatevi gli altri prima di vedervi questo, anche perché sono davvero dei gran bei film nel loro genere. Io ve l’ho detto.
Poi finalmente il film, che pure non ha annoiato fino a quel punto, inizia ad ingranare anche dal punto di vista dell’azione, rallenta ancora e poi si lascia andare nella parte finale dove il livello di intrattenimento sale parecchio.
Per quanto mi riguarda promosso. Un buon film action che si fa valere anche sul versante della storia. Renner è azzeccato nella parte, per certi versi più “normale” rispetto a Damon. Weisz "bella e brava".
Tony Gilroy, già sceneggiatore degli altri 3 capitoli, dirige egregiamente e anche il comparto tecnico fa la sua figura, soprattutto l’ottimo montaggio (una delle cose migliori anche negli altri tre film, in particolare Ultimatum, un manuale in questo aspetto). La colonna sonora non mi ha detto però molto; menzione per Extreme Ways di Moby sui titoli di coda.


Sconsigliato a:
  • chi non ha visto i precedenti film della saga. I riferimenti in particolar modo a The Bourne Ultimatum sono notevoli.
  • chi cerca un film di sola azione, esplosioni e bangbang. Sì ci sono, ma nella prima parte rischiate di annoiarvi.
  • chi si aspetta che Jeremy Renner inizi a scoccare frecce…
  • chi vuole vederlo per una grande interpretazione di Edward Norton
Sorry Ed...

Insomma, non è un film privo di difetti (alcune cose non dette o date per scontate, forse un pò troppo squilibrio azione/storia tra le due metà del film) ma che nel complesso intrattiene piacevolmente per le 2 ore e spiccioli di durata, in particolare grazie a delle ottime sequenze di combattimento e inseguimenti che non sfigurano nel confronto con quelle girate da Paul Greengrass.
"Ti saluta il tavolo da cucina"

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